Ora e Sempre No-Tav

 

Ora e sempre No Tav. Pratiche e identità del movimento valsusino contro l’Alta Velocità

Roberta Chiroli
préface de Erri De Luca

Mimesis Edizioni, 2017

200 p.

18 €

 

 

 

Condannata in primo grado a due mesi di carcere per “concorso morale in violenza aggravata e occupazione di terreni” a causa di una tesi di laurea specialistica. Ha destato grande scalpore la sentenza emessa nel giugno 2016 dalla Procura di Torino nei confronti di Roberta Chiroli, studentessa della Ca’ Foscari, colpevole di aver seguito sul campo le proteste del movimento No Tav per scopi di ricerca. Quel “noi” con il quale Roberta racconta la storia e la crescita della contestazione in Val di Susa, viene utilizzato dai pm come una delle prove di partecipazione morale ai disordini avvenuti nel giugno 2013, aggiungendo un nuovo capitolo al dibattito che chiama in causa libertà di espressione, diritto di cronaca e salvaguardia dell’ordine pubblico. Dove finisce il diritto di cronaca e di manifestazione del dissenso nei confronti di una delle opere più contestate degli ultimi decenni? E dove comincia la sovversione, il vandalismo, se non addirittura il terrorismo? Dopo i chiacchieratissimi casi del noto scrittore Erri De Luca e dei giornalisti Davide Falcioni (Agoravox) e Flavia Mosca Goretta (Radio Popolare), l’affaire Chiroli ha sollecitato ulteriori interrogativi a cui, per il bene del sistema democratico, sarebbe doveroso trovare una risposta. Ora e sempre No Tav ricostruisce in forma attualizzata e con taglio divulgativo il prezioso lavoro di ricerca effettuato dalla studentessa. Attraverso le interviste rivolte agli attivisti, la partecipazione alle assemblee del movimento e l’osservazione sul campo (giugno-luglio 2013), Chiroli cerca di inquadrare da un punto di vista etnografico le pratiche e l’identità del movimento No Tav, di ricostruirne la storia, l’organizzazione, la produzione culturale e di analizzare il diverso modello di partecipazione dal basso che il soggetto politico No Tav ha promosso in questi anni di lotta. __________________________


La décision rendue en juin 2016 par le procureur de Turin contre Roberta Chiroli, étudiante à l'Université Ca’ Foscari de Venise, la condamnant en première instance à deux mois de prison pour « complicité morale voies de fait aggravées et occupation de terres » en raison d’une thèse de troisième cycle sur le mouvement de protestation No Tav, a suscité un grand émoi. Le « nous » avec lequel Roberta raconte l’histoire et la croissance de la contestation dans la vallée de Suse, est utilisé par le procureur comme l’une des preuves de sa participation morale aux troubles qui ont eu lieu en juin 2013. Ce jugement ajoute un nouveau chapitre au débat sur la liberté d’expression, la liberté de la presse et la sauvegarde de l’ordre public : Où finit la liberté de la presse et de la dissidence contre l’un des aménagements les plus controversés de ces dernières décennies ? et où commence la subversion, le vandalisme, sinon le terrorisme ? Après les cas éloquents du célèbre écrivain Erri De Luca et des journalistes Davide Falcioni (AgoraVox) et Flavia Moscou Goretta (Radio populaire), l’affaire Chiroli appelle des questions auxquelles, pour défendre la démocratie, il nous incombe de trouver une réponse. Ore e sempre no-TAV reconstitue et met à jour la recherche accomplie par l'étudiante. Grâce à des entretiens avec des militants, la participation aux assemblées du mouvement et l’observation de terrain (juin-juillet 2013), Chiroli rend compte d’un point de vue ethnographique des pratiques et de l’identité du mouvement No Tav. Elle en reconstruit l’histoire, l’organisation, la production culturelle et analyse les différents modèles de participation populaire que le mouvement No-Tav a promu au cours de ces années de lutte.